Anche questa settimana eccoci all'appuntamento con le attesissime pagelle di Michele Starnoni. Discusse, apprezzate e contestate, ma sempre spassosissime.
Vitali 5,5. Sarà il fatto che non sente la partita come gli altri, sarà colpa di una caviglia che lo tormenta, fatto sta che l’esordio non è proprio di quelli da ricordare. Fatica a entrare in partita, fa valere più il fisico che i piedi. Alcune leggerezze difensive sono davvero imperdonabili per uno come lui, che tra i 10 in campo è l’unico tesserato. Diciamoci la verità: ci aspettiamo qualcosa di più.
Mediocre
Benvenuto 6,5. Ormai lo conoscono, appena tocca palla scatta il raddoppio di marcatura. E’ bravo perché nel 70% dei casi la palla non gliela tolgono. Nel primo tempo ingaggia un duello a suon di cannonate con Odorico, terminando in sostanziale parità, ma tenendo in piedi la sua squadra, perché se dall’altra parte segnano un po’ tutti, dalla sua c’è solo lui nel gabellino. Il palo clamoroso nel finale lascia a Cesarini l’esclusiva sulla zona.
Sfortunato
Fantin 6,5. C’è chi giura di averlo visto a Lourdes in settimana. Non si spiegherebbe in altro modo il ritorno al gol del centrocampista ex aurora dopo quasi due mesi. Riproposto come mediano arretrato di manovra, questa volta non si risparmia alcune sortite offensive che se non altro danno la scossa alla squadra. Prezioso nel finale quando evita un paio di contropiedi a Starnoni lanciato a rete, e organizza con estrema lucidità il forcing disperato alla ricerca del gol del pareggio.
RinatoGianessi M. 6-. La caparbietà è una cosa, la testardaggine è un’altra. Sono innumerevoli infatti le volte in cui nella foga agonistica che, come sempre, apprezzabilmente ci mette, si allunga il pallone dove neanche Speedy Gonzales ci potrebbe arrivare. Vedasi quando solo davanti a Turchet tenta un incomprensibile dribbling, portando il pallone oltre la linea di fondo. Rincorre gli avversari finché può, poi stremato resta davanti a far compagnia al portiere avversario e se lo fa talmente amico che almeno 3 volte gli fa fare bella figura. Errori determinanti.
SciuponeGianessi N. 6. Anche lui soffre di quella strana sindrome che fa sbagliare anche l’impossibile davanti al portiere. Ma se suo fratello regala gloria all’estremo difensore , lui preferisce far tutto da solo e calciare alto. Nonostante tutto, però, è sempre il primo a correre dietro l’avversario e non si risparmia mai. Forse è anche per questo che in attacco tentenna e non trova la via del gol. Strano, perché lui un golletto lo tira fuori sempre.
SacrificatoStarnoni 6+. Gara molto a luci e ombre, specialmente nel secondo tempo quando a volte non rientra per cercare di sfruttare i contropiedi rapidi. Servito poco e male nella prima fazione, cresce nella ripresa quando, sfruttando le sue caratteristiche di saper giocare spalle alla porta, riesce a creare la superiorità numerica. Pregevoli alcune intuizioni per De Gottardo, la cui intesa migliora di partita in partita, ma non altrettanto la freddezza sotto porta dove, a parte il solito gol di rapina, combina ben poco.
FreneticoDall’Aglio 7,5. Ormai gli aggettivi si sprecano. Se è diventato infallibile anche come uomo gol allora vuol dire che il capolavoro è riuscito. E se usasse anche il sinistro… Ottimo nella prima mezz’ora, addirittura straripante nella seconda, quando i gol li fa tutti lui. A chi dice che vince tutti i rimpalli si risponde dicendo che lui, Dall’Aglio, non si da mai per vinto e se perde il pallone lo riconquista subito. Le zampate in area di rigore sono diventate il marchio di fabbrica al pari delle galoppate in fascia.
MaramaldoTurchet 6. Della serie “giù la saracinesca, oggi si chiude”. Non brilla fuori ma tra i pali è a dir poco eccezionale quando dice di no ad un Gianessi imbestialito. Come i grandi resta in piedi fino all’ultimo e a mano aperta la manda in calcio d’angolo. Le partite però durano 60 minuti e in porta si sta solo per 10. Se la matematica non è un opinione ne restano 50 da giocare. Compie molto lavoro oscuro in questi 50 minuti, ma sbaglia anche tanto con la palla tra i piedi. All’estetica preferisce la sostanza.
Operaio
De Gottardo 6,5. Pronti via, e ne commette di tutti i colori. 3 passaggi sbagliati di fila non se li aspetta proprio nessuno. E’ sempre lui però a infilare il primo gol, questa volta dopo un palo di Odorico. Inizia a macinare gioco, e, a parte una gaffe clamorosa nella ripresa, non sbaglia più niente. Notevole nella costruzione imprevedibile delle giocate, alterna tocchi di prima ad azioni manovrate, trovando sempre l’uomo libero.
MetronomoOdorico 8. Candidato all’Oscar come miglior 1° tempo, spazza via tutte le ragnatele che ci sono negli incroci dopo tre settimane di esilio in comina. E se colpisce due pali è per far vedere che è troppo facile segnare per uno come lui. Il tunnel a Gianessi infiamma la partita. Odorico stempera le tensioni e gli chiede scusa. Nel finale richiama all’ordine la squadra e la traghetta alla sesta, sofferta ma meritata vittoria. Nascerà un Ludovico Ariosto che ne racconterà le gesta:
L’Odorico Furioso.