MASCIA 6-: E’ stato il più presente dei suoi alla pari sono con un altro. Purtroppo però la discontinuità si è svelata nel rendimento, piuttosto altalenante. Ha sciorinato a pari merito parate davvero decisive ed uscite imbarazzanti, decisioni eccezionali e tuffi a rilento. Comunque è stato un crescendo.
TURCHET 6: Gran pregio, ha saputo adattarsi a tutte le posizioni che la schizofrenia del mister gli assegnava all’improvviso a 15 secondi dal fischio d’inizio. Sempre umilmente, e sempre senza proferir verbo. Peccato per quelle volte che gli si è presentata la grande occasione sottoporta, che lui ha sempre, puntualmente, sfortunatamente, fallito.
TOMATIS 7,5: Uno degli ultimi arrivati, uno dei migliori in assoluto. Le sue progressioni da Roberto Carlos si sono fatte sentire; la spinta offensiva sulla fascia non ha fatto rimpiangere Dall’Aglio, ed è riuscito a dare del filo da torcere in fase difensiva agli avversari che si proponevano.
GAY 5: Il suo contributo alla causa non è stato dei più fortunati. Schierato fuori posizione per decisione del mister, non riesce ad essere decisivo come i suoi sponsor (Mascia e Starnoni) lo ricordavano.
VITALI 7: Una sola presenza è troppo poco per far vedere il suo vero valore. Da gladiatore ha lottato comunque dal primo all’ultimo, poi, per sua decisione, ha rescisso il contratto.
ODORICO 7: Troppo innamorato della palla, tanto che più di qualche volta questa sua infatuazione ha messo in crisi i suoi. Nonostante questo difetto è stata preziosissima la sua presenza in fase propositiva, e la sua buona visione di gioco ha spesso aperto le vie del gol.
ZAVA 6+: Quando si è visto è stato utilissimo. Ma quando si è visto? Troppo poche le presenze in campo, troppe, vocifera la “Gazzetta”, al “Charlie” (che Fabrizio Corona ha poi ampiamente dimostrato). Ha alterato lo stato d’umore del capitano, che poi si è ripercosso sull’intero spogliatoio.
DALL’AGLIO 4: A parte le proteste il nulla.
ABATE 8: Due presenze perfette condite dalla bellezza di 4 gol (seconda miglior media gol, al pari di Gerussi). Ma a stupire non sono state tanto queste realizzazioni quanto la capacità di proposizione sotto porta. Con qualche tiro andato meglio probabilmente i DG sarebbero a quota 10 punti.
RONZANI 7: Tutte le sue prestazioni sono state double-face. Il primo tempo sempre perfetto, il secondo in decrescendo. Si lascia trasportare troppo dai sentimenti, soprattutto dal nervosismo. A parte questo, sempre eccezionali la sua disposizione in campo e la visione di gioco.
STARNONI 7: Ha concluso la stagione con una gara d’anticipo, ma il suo contributo è sempre stato evidente. Anche lui toccato dalla sfortuna (non si contano più i pali che ha colto) ma 13 gol non si fanno per caso. Se si vuole trovare un neo, è mancato un po’ di fiato. Alla prossima, mr. Pravisani.
DE GOTTARDO 6,5: Il suo merito è averci creduto sempre fino alla fine. Peccato che non abbia mai azzeccato la tattica. Inspiegabile l’acquisto di Tomatis solo alla penultima giornata. Eccezionali alcune giocate, vedi ieri il colpo di tacco-assist, alla pagina 212 del Manuale del calcio. Anche lui ha pagato i diversi debiti d’ossigeno.
MENNA 7: La parata su Starnoni sul 5-4 della sfida sei è forse valsa la chiusura dei giochi, la fine di ogni speranza. Sempre attento e difficile da battere, qualche palo lo ha aiutato in più di un’occasione.
LIUT 7,5: E’ nata una stella. Con lui tra i pali la squadra aveva trovato un’ottima alternativa al non sempre disponibile n°1 Menna; quando il mister ha chiamato lui ha sempre risposto alla grande.
GIANESSI 7: In porta ha avuto alti e bassi. Fuori è sempre stato un’arma efficacissima. Da una parte perchè, con i suoi trucchetti i DG avranno ottenuto sì e no una rimessa laterale, e così facendo contribuiva ad aumentare il nervosismo. Dall’altra si è riconfermato come quello che tutti sanno: una corridore instancabile. Rammentiamo poi il gol di tacco.
BRESSANUTTI 8: Con lui in campo la squadra ha sempre fatto benissimo. Nel pareggio della seconda sfida è comunque stato il migliore in campo, e nell’unica sconfitta era assente. Dati che bastano a spiegare il voto.
ALEX CORAZZA 7: Le sue presenze sono utilissime. Con lui a centrocampo la squadra è sempre più bilanciata e, cosa non da poco, libera l’estro di Fantin.
ANDREA CORAZZA 7: Gran bella sorpresa il “nuovo Grimi” come l’addetto ai lavori Starnoni l’aveva ribattezzato in passato, ai tempi del calcio a 5. Un gol e un bel po’ di assist nel suo ruolino stagionale.
COLLOCA 6: Devastante. Non ha un ottimo tiro, non eccelle nel controllo di palla, ma sembra avere almeno un polmone in più degli altri. E se ne sono accorti a turno Turchet, Ronzani, ecc.. che ogni volta hanno provato a tenere il suo ritmo. Tre gol validi alla causa. Un ottimo surplus.
CODEN 7,5: La prima gara lo vede schierato in attacco, la seconda in difesa, la terza è di nuovo terminale offensivo. Tre gare buone ma non esaltanti. Poi la svolta, dalla gara successiva è definitivamente arretrato, ruolo che gli va a genio e ha modo di far vedere il suo vero valore.
GIANESSI N. s.v.: un'unica presenza, non entusiasmante.
COMIN s.v.: vedi sopra.
FANTIN 9: A differenza della prima parte di stagione, stavolta parte a mille da subito e vince la personalissima sfida con Mascia, che riesce ad “uccellare” come promesso. Sempre perfetto in mezzo al campo, in zona di tiro dà il meglio di se. Oltre allo scavetto, si ricorderanno tutti il gol praticamente da fermo sotto l’incrocio in gara 6.
TAMAI 8: Sembra nato per fare l’attaccante. Con la palla tra i piedi è un folletto assatanato: vince quasi tutti i contrasti e i suoi tiri sono talvolta più insidiosi di quelli di Benvenuto. Gioca solo 3 volte, ma gli 8 gol segnati sono un ottimo biglietto da visita.
BENVENUTO 10: Dulcis in fundo. Non ha sbagliato nulla. Ha vinto praticamente ogni contrasto e sulla sua fascia solo Tomatis l’ultima gara è sembrato vicino a fermarlo. Ma sarebbe stata una goccia nell’oceano. Senza di lui, sicuramente, il torneo sarebbe stato più equilibrato. 17 gol in 8 presenze gli fanno avere la media gol più alta in assoluto.
MERCENARI
GERUSSI 5: Fa parte di quella schiera di persone che cambiano bandiera a seconda di quante cedrate con aperol gli vengono offerte il giorno dopo al Barcollo e al Bianco e Rosso. Una presenza per parte: la prima, con i DG passata a correre per il campo toccando si e no 3 palloni (voto 3,5), la seconda, decisamente più brillante con (manco a dirlo) MG, dove oltre alla corsa forsennata bagna la sua presenza con una doppietta (voto 6,5).